Mondo di Mezzo, Alemanno assolto dall'accusa di corruzione
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Mondo di Mezzo, Alemanno assolto dalla Cassazione dall’accusa di corruzione

Gianni Alemanno

Mondo di Mezzo, la Cassazione ha assolto Alemanno dall’accusa di corruzione. Appello bis per traffico di influenze.

ROMA – Gianni Alemanno assolto dall’accusa di corruzione dalla Cassazione per quanto riguarda Mondo di Mezzo. L’ex sindaco di Roma subito dopo la sentenza ha parlato della “fine di un incubo durato 7 anni“. Come riportato da La Repubblica, è stato deciso un nuovo processo per l’accusa di traffico di influenze illecite.

La sentenza della corte di Cassazione

Nel luglio del 2021 la Corte di Cassazione ha assolto Alemanno dall’accusa di corruzione per i fatti legati al caso di Mondo di Mezzo, come è stata ribattezzata l’inchiesta.

La sentenza di secondo grado

In secondo grado era stata confermata la condanna per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, indagato per un filone dell’inchiesta legata a Mondo di Mezzo.

In occasione della sentenza di primo grado i giudici avevano condannato l’ex sindaco di Roma, ritenuto colpevole di corruzione e finanziamento illecito. Una sentenza anche più severa rispetto alla richiesta dal pubblico ministero che aveva chiesto per l’ex primo cittadino di Roma cinque anni di reclusione.

Il 23 ottobre 2020 la condanna a sei anni per corruzione è stata confermata in Appello.

Gianni Alemanno aveva fatto sapere di essere sconcertato dalla sentenza e di essere intenzionato a ricorrere in Cassazione.

Sono sconcertato perché questa sentenza d’Appello pur di condannarmi smentisce una decisione della Cassazione secondo cui i miei coimputati sono stati riconosciuti colpevoli di traffico di influenza […]. A questo punto io sono un corrotto senza corruttore, evidentemente mi sono corrotto da solo. Proclamo la mia innocenza come ho fatto si dal primo giorno. Ricorrerò in Cassazione”, ha comunicato Alemanno come riferito da la Repubblica.

Gianni Alemanno
Gianni Alemanno

Mondo di Mezzo, il ruolo di Gianni Alemanno secondo l’accusa

Stando a quanto ipotizzato dall’accusa, tra il 2012 e il 2014 Gianni Alemanno avrebbe ricevuto più di duecentomila euro da Buzzi, con Carminati uno degli uomini di spicco della vicenda di Mafia Capitale, “per compiere atti contrari ai suoi doveri di ufficio“.

La figura di Alemanno, tutt’altro che marginale, sarebbe quindi da considerarsi di primaria importanza nella vicenda e soprattutto nella grande macchina corruttiva messa in piedi in particolare da Buzzi e Carminati.

Alemanno sarebbe stato dunque l’uomo politico di riferimento nel grande Mondo di Mezzo di Mafia Capitale, un ruolo che Alemanno ha continuato a negare anche dopo la lettura della sentenza.

Con l’assoluzione cade l’impianto accusatorio.

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ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2021 19:15

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